L’importanza di personalizzare la terapia in base a determinate caratteristiche genetiche per evitare effetti collaterali. È ciò che viene evidenziato in uno studio coordinato da Henk-Jan Guchelaar del Leiden University Medical Center (LUMC) e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet, a cui hanno preso parte circa 7.000 pazienti in ambiti sanitari di sette Paesi dell’Unione europea. Non poteva mancare l’Italia, rappresentata dal Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (Pordenone), dove, con il supporto delle strutture di Oncologia medica e Radioterapia oncologica, sono stati trattati 1.232 pazienti, con la collaborazione, in fase di arruolamento, degli ospedali Ca’ Foncello di Treviso e San Filippo Neri di Roma. La mission del progetto europeo finanziato dal programma Horizon 2020, ‘PREemptive Pharmacogenomic testing for Preventing Adverse drug Reactions (PREPARE) study’ è quella di fornire a tutti i cittadini europei una cura corretta attraverso la somministrazione di farmaci idonei. E, mediante la mappatura del DNA, è una sfida possibile, per quanto impegnativa. (Agonb)