L’associazione congiunta tra specifici profili nutrizionali, misure cognitive e volumi corticali, dimostra gli aspetti in cui questi domini di salute sono accoppiati. Questo importante studio ha rivelato differenze sistematiche tra un sottoinsieme di variabili che contribuiscono ai fattori latenti sottostanti, fornendo prove di fenotipi multivariati che rappresentano livelli di prestazioni alti e bassi in più domini di salute.

Le caratteristiche principali che distinguevano ogni fenotipo erano le seguenti:

1) biomarcatori nutritivi per acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi;

2) misure cognitive della memoria immediata, uditiva e ritardata; e

3) volumi cerebrali all’interno delle cortecce frontali, temporali e parietali.

Studiando quindi l’associazione di una alimentazione ricca in polinsaturi degli individui oggetto dello studio con la memoria delle persone anziane e lo sviluppo o mantenimento della corteccia cerebrale soggetta ad atrofia con l’invecchiamento, si sono potuti misurare i collegamenti tra queste tre misure note per prevedere in modo indipendente un invecchiamento

La loro analisi si aggiunge all’evidenza che questi fattori contribuiscono congiuntamente alla salute del cervello negli anziani. Combinando queste misure utilizzando un approccio di fusione dei dati, il team ha trovato associazioni tra dozzine di caratteristiche che sembrano funzionare per promuovere la salute cerebrale e cognitiva. Lo studio ha rilevato che i marcatori ematici di due acidi grassi saturi, insieme a determinati acidi grassi omega-6, -7 e -9, erano correlati con punteggi migliori nei test di memoria e con strutture cerebrali più grandi nelle cortecce frontale, temporale e parietale. Quindi sempre piú si vede come l’effetto della dieta non è limitato al consumo calorico e alla perdita o acquisto di peso, ma anche al buon mantenimento delle capacità mnemoniche e a un invecchiamento piu’ lento

Buona giornata

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0022316623354853?via%3Dihub

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