I due termini sono spesso confusi, ma potendo coesistere, non necessariamente determinano per chi ha una di avere anche l’altra. Ci sono persone diabetiche che non sono resistenti all’insulina, semplicemente per vari motivi non la producono come in alcune patologie di origine genetica e nel diabete giovanile. Ci sono anche persone che sono resistenti all’insulina, ma non sono Diabetiche o per lo meno non lo sono ancora.
La semplice analisi del sangue per vedere la glicemia a digiuno ci permette infatti di differenziare un prediabete da un diabete, confortati poi da una curva da carico. Si parla di prediabete se la glicemia e’ superiore a 100, mentre se supera i 125 mgr dl si parla già di diabete. Altra conferma del diabete la da’ l’analisi dell’ Hb ( emoglobina ) glicata. Essendo il turnover dell Hb di 120 gg andando ad analizzare il suo livello di glicazione si capisce come e’ stato il decorso della glicemia nel mese e si parla di prediabete se essa e’ di 42-48 mmoli /molare o diabete se superiore a 48.
Ma la resistenza all’insulina è altra cosa. Chi è diabetico di tipo 2 ha sicuramente una forma di resistenza all’insulina. Ma ci sono persone non diabetiche su cui invece l’attenzione della resistenza all’insulina è importante, in quanto potrebbe essere un campanello di allarme per lo sviluppo della patologia diabetica.
Cosa significa essere resistenti ? Significa praticamente che le cellule del corpo iniziano ad essere refrattarie all’azione dell’insulina, che e’ un ormone anabolizzante che legandosi a specifici recettori di superficie apre le porte delle membrane cellulari a aminoacidi e glucosio determinando un abbassamento dello stesso dal sangue. Il glucosio nel sangue è essenziale per le cellule, ma se supera un certo livello perché non c’e’ insulina o il corpo è resistenze alla stessa, diventa tossico per le cellule e le distrugge glicando le proteine. Ecco perché è importante che la glicemia rimanga bassa ed ecco perché con farmaci ipoglicemizzanti si dimagrisce e si rallenta l’invecchiamento.
Come si fa a determinare se si è resistenti all’insulina. Bisogna analizzare non solo la glicemia a digiuno, ma anche l’insulina e poi grazie a delle formule come l’indice di HOMA, si capisce se si è resistente. E allora se si è resistenti si devono prendere delle precauzioni come ad esempio limitare i glucidi semplici e le farine raffinate o addirittura per un certo periodo affidarsi a tipologie dietetiche di tipo chetogenico.
La resistenza all’insulina deriva da uno stato infiammatorio protratto nel tempo e non trattato. Deriva da un sovrappeso non curato correttamente e da una dieta sbagliata. Il tutto a lungo tempo causa una glicazione dei recettori e una loro refrattarietà a reagire all’insulina determinando un gravo problema di salute.
La dieta anche in questo caso la fa da padrone e solo dopo un periodo di sacrificio si ottengono i risultati ben sperati che fanno rientrare le cellule nella loro normale attività. La cosa interessante infatti è che nulla nel nostro corpo è per sempre , siamo noi che possiamo farlo cambiare e questa è la epigenetica, la relazione tra dieta e risposta cellulare
Buona giornata